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lunedì 28 marzo 2011

DOVE INSERIRE LE PAROLE CHIAVE

keywords
Grazie a questo post abbiamo compreso il ruolo delle parole chiave, la loro importanza e la convenienza di parlare di frasi chiave (anche in virtù della tecnica del keyword sniping) per il posizionamento delle pagine web.

Abbiamo poi appreso a scegliere queste frasi chiave grazie ai tools gratuiti messi a disposizione da Google.  e abbiamo brevemente accennato alle zone della pagina internet dove è più conveniente inserire le stesse parole o frasi chiave, in modo da renderle quanto più possible efficient.

Andiamo ora ad approfondire proprio quest’ultimo aspetto in modo da poter rispondere alla domanda: in quali parti di una pagina web conviene inserire le parole chiave per migliorarne il posizionamento?

Proviamo a fare un elenco delle zone che pare risultino più incisive sotto questo punto di vista e a capirne anche l’effettiva importanza:


TAG TITLE DELLA PAGINA WEB: Risulta avere ancora una grande importanza per il posizionamento nei motori di ricerca e in particolare per Google. Visto che quando si effettua una ricerca, i caratteri visibili del titolo dei risultati sono circa 65 (compresi spazi e punteggiatura), è consigliabile scrivere un titolo di 60 caratteri con almeno la frase chiave più importante e se possible anche la seconda. Mettere la parola chiave  o frase chiave più importante tra le prime parole del titolo sembra proprio dare una marcia in più (a parità degli altri fattori) per il posizionamento della pagina web.

Attenzione però a non scrivere un titolo fatto solo di parole chiave. Occorre sempre armonizzare il lavoro del search engine optimizator con l’aspetto “umano” degli utenti. Quindi è importante anche scrivere un titolo che scorra, che sia intrigante, che colpisca l’attenzione di chi effettua la ricerca in Google e negli altri motori di ricerca.


META TAG KEYWORDS: Risulta avere una importanza sempre meno incisiva per il posizionamento delle pagine web. Inserire questo meta tag, comunque non provoca alcun danno, quindi è possible farlo, ma io suggerisco di inserire solo parole e frasi chiave separate con una virgola e fino ad un massimo di 7/8 elementi.


META TAG DESCRIPTION:  Buona l’importanza che si attribuisce a questo tag per l’indicizzazione. E’ consigliabile creare una descrizione breve, accattivante che contenga almeno la frase chiave inserita nel titolo della pagina web. La lunghezza consigliata è di 150/200 caratteri (compresi spazi e punteggiatura). Evitare di creare un semplice elenco di parole chiave.


TESTO DELLA PAGINA WEB: La frase chiave più importante occorre inserirla nel titolo del testo  possibilmente con il tag "h1". Nel corpo del testo è consigliabile includere tutte le parole chiave scelte, con una buona stesura del contenuto, senza errori grammaticali o di forma, e mettendo in evidenza alcune parole chiave legate ad altre pagine interne del sito internet, con il grassetto e con il collegamento ipertestuale.

Fare in modo che la densità della frase chiave principale, all’interno di questo testo, sia compreso tra il 3 e il 5%. Per calcolarla puoi usare questo tool textalyser che ti permette di incollare il testo della tua pagina ed ottenere la percentuale di parole o frasi chiave presenti all’interno.

Attenzione a non esagerate con la percentuale delle parole chiave, per non scivolare nell’errore detto di  keyword stuffing (google potrebbe considerare troppo alta la presenza di una parola all’interno di un testo e considerare il testo stesso come spam, penalizzando, di conseguenza tutto il sito internet).


TAG IMG:  E’ abbastanza importante curare le immagini all’interno della pagina web, per due motivi:
1.      Google indicizza anche le immagini nella sezione “Immagini” del motore di ricerca;
2.      Le immagini vengono viste dai motori di ricerca come element testuale e non grafico.
Il TAG IMG come sappiamo è il tag per l’inserimento delle immagini. Gode di una buona importanza per l’indicizzazione ed è consigliabile chiamare le immagini stesse con la parola chiave principale scelta.E’ consigliabile anche inserire nel testo alternativo “ALT” un’altra parola chiave e compilare anche la voce “TITLE” con una terza parola chiave.


NOME DEL DOMINIO:  Per comprendere come scegliere il nome del dominio è possible consultare questo post. Dallo stesso si evince che  il nome del dominio dovrebbe contenere almeno una parola chiave. L’importanza che viene data a questa tecnica è buona. Come già riferito in altri post a parità di condizioni la presenza di una parola chiave nel nome del dominio puo’ dare una spinta in più per l’indicizzazione nei motori di ricerca.

E’ importante ricordare un buon posizionamento in Google è il risultato di un insieme di fattori che devono essere tenuti in considerazione.
La scelta, ed il posizionamento delle parole chiave è molto importante per un buon successo, ma non si faccia l’errore di ritenere che sia l’unico elemeno cardine per un search engine optimizator. Questo aspetto, forse troppo blasonato,  occorre considerlo solo uno dei tanti pezzetti del puzzle dell’indicizzazione.

mercoledì 23 marzo 2011

TECNICA DEL KEYWORD SNIPING


tecniche seoOttenere dei buoni risultati nel settore del web seo e delle tecniche di posizionamento sta diventando sempre più complicato. Tante sono le tecniche e le guide free presenti su internet e tanti anche i tools a disposizione on line che permettono, anche ai profani del settore, di adottare con facilità le tecniche di base di search engine marketing.
Uno degli aspetti più curati per il posizionamento nei motori di ricerca è quello delle scelta delle keywords per l’ottimizzazione delle pagine web.
In questo post ho elaborato una guida su come stilare un elenco di parole chiave da inserire nel proprio sito internet per migliorarne il posizionamento nei motori di ricerca. Google adwords e gli altri tools segnalati danno evidentemente un ottmo aiuto. Ma tutto ciò non basta. Occorre agire un po’ d’astuzia.  Come già detto in altri post, per ottenere buoni risultati serve un aggiornamento continuo delle tecniche di search engine optimization.
Per questo motivo voglio sottolineare l’importanza di una tendenza che si sta diffondendo velocemente tra i professionisti del settore per quel che riguarda proprio la selezione delle parole chiave per l’indicizzazione di una pagina web.
Questa tecnica è chiamata “keyword sniping” e consiste nella scelta di parole chiave meno generiche, più dettaglianti e specifiche per l’ottimizzazione delle pagine web. Mi spiego meglio. Visto che ormai la concorrenza per il posizionamento è diventata molto forte, in qualsiasi settore, la tendenza è ora di puntare ad una indicizzazione per parole chiave quanto più possibile settoriali e vicine ai contenuti delle pagine che vogliamo posizionare, tenendo sempre presente che devono essere dei termini molto utilizzati dagli utenti dei motori di ricerca. 

Per capire questo concetto vale l’esempio che ho indicato in questo post per le keywords  mangime – cani. Indicizzare un sito che vende mangime per animali con la parola chiave “mangime” è molto difficile, quasi impossibile. 

C’è, difatti, troppa concorrenza. Si otterranno sicuramente migliori risultati tentando un’indicizzazione tramite keyphrases e tramite la combinazione di più keywords specifiche (es. Mangime cuccioli, Mangime cani adulti etc.). Ricordiamoci sempre di lavorare in maniera specifica ogni pagina del nostro sito internet. In questo modo potremmo ottimizzare ogni pagina per 2/3 keyphrases specifiche tramite il metodo di keywords sniping e garantirci una buona visibilità aggirando il problema della forte concorrenza.

Questo sistema è  alla base del modello di selezione delle keywords espresso nel precedente post

domenica 20 marzo 2011

I TOOLS GRATUITI PER LE PAROLE CHIAVE

In questo post ho spiegato brevemente come scegliere le parole/frasi chiave e come utilizzarle. Ho fatto anche degli accenni a dei tools che potevano essere utili per la scelta delle stesse parole/frasi chiave.
Andiamo ad approfondire quest’aspetto elencando brevemente i principali tools che possono essere utilizzati per la scelta delle parole chiave per
una giusta indicizzazione del nostro sito internet:
Google AdWords: Questo tool è il più importante per la ricerca di parole chiave. Come già accennato in questo post il consiglio è di inserire una parola o frase chiave nel campo “Parola o frase” e cliccare su “cerca” dopo aver inserito il codice di controllo.
Una volta ottenuti i risultati aggiungiamo anche la colonna del CPC medio stimato. Il CPC (Costo Per Click) è il costo sostenuto dall’inserzionista in una ipotetica campagna Adwords, ogni volta che un navigatore clicca sulla sua inserzione.
Questa voce dipende molto dalla concorrenza che una parola chiave genera.
Quindi questo vuol dire che quanto più alto è il valore CPC tanta più concorrenza c’è. In seguito a queste analisi il mio consiglio è di scegliere circa 5 frasi chiave interessanti e potenzialmente utili per la nostra indicizzazione, in base a concorrenza (quanta più bassa possibile), ricerche mensili locali (quanto più alte possibili o almeno superiori alle 45.000 unità), CPC medio (quanto pù basso possibile) .
Google Insights: Questo tool permette di analizzare 2 aspetti importanti per la scelta delle parole chiave. Andiamoli a vedere.
-Volumi e trend delle frasi chiave scelte, su un periodo anche di diversi anni. Prendiamo le nostre 5 frasi chiave e inseriamole nel campo “Termini di ricerca”. Impostiamo il filtro in modo da ottenere i risultati dei volumi e dei trend degli ultimi due anni (più che sufficienti) e del mercato dove è presente il nostro target (italia, Spagna etc) e clicchiamo su "Cerca".
I risultati ottenuti sia come media delle ricerche, sia come trend visualizzato nel grafico che appare al centro della pagina, ci danno una fotografia di come sono valutati i termini inseriti e selezionati grazie al tool AdWords. Scegliamo ora i 3 termini con il più alto valore numerico presente nel campo “Totali”, controllando che non ci siano stati, per questi tre termini, particolari andamenti che destino perplessità (una improvvisa caduta nelle ricerche, un andamento particolarmente calante etc.)
- Analisi della stagionalità.
Prendiamo i nostri 3 termini e inseriamoli nuovamente nel campo “Termini di ricerca”. Impostiamo il filtro in modo da ottenere i risultati dei volumi e dei trend degli ultimi 12 mesi. E sempre nel nostro mercato di riferimento. In questa maniera possiamo analizzare la presenza di particolari stagionalità nella ricerca delle nostre frasi chiave in Google, e valutare la convenienza o meno di questo aspetto (potremmo fare campagne promozionali nei periodi di maggiore picco delle ricerche).
Alla fine di questa applicazione avremo quindi 3 frasi chiave che posizioneremo, per quanto possibile in zone strategiche del nostro sito come indicato nel seguente post.
Google Instant: Questa è una funzione di Google attivabile e disattivabile sulla destra della casella di ricerca, nel momento in cui si accede al proprio account Google. E’ presente solo nei Browser Firefox 3 e versioni successive, Safari 5 per Mac e versioni successive, Internet Explorer 8 e Google Chrome 5 e versioni successive.
In cosa consiste? Nel momento in cui digitiamo una parola nella casella di ricerca, in automatico Google ti suggerisce delle ulteriori parole da inserire e ti indica, subito sotto la casella di ricerca, la quantità di risultati previsti per quella ricerca e i risultati relativi. Google ovviamente ti suggerisce le ricerche completando la query che hai inserito parzialmente, in base alle altre ricerche effettuate dagli utenti.
In questa maniera hai la possibilità di capire se effettivamente Google interpreta le frasi chiave da te scelte come valide e appetibili. Ti basta, infatti, inserire la prima parola della frase chiave scelta grazie ai precedenti tool seguita dalla prima lettera della seconda parola della nostra frase chiave (per esempio “alimentazione c” per la frase chiave “alimentazione cani”) per vedere se Google ti suggerisce di proseguire con la digitazione proprio della tua frase chiave (non considerate importanti le differenze tra singolari e plurali).
Nel caso non sia presente tra i suggerimenti la nostra frase chiave, è consigliabile valutare la scelta della frase chiave suggerita da Google Instant e più vicina semanticamente alla nostra, effettuando verifiche ed analisi con Google AdWords e Google Insights.
Se grazie a queste analisi risulta convincente anche sotto il profilo della concorrenza, del trend, del volume di ricerche, allora è consigliabile sostituire la nostra frase chiave con quella suggerita da Google Instant, altrimenti conviene lasciare comunque quella già scelta da noi precedentemente.
Questa ulteriore verifica occorre farla per tutte e tre le frasi chiave selezionate in seguito all’analisi effettuata con Google Insights. Se tra i suggerimenti di Google Instant non appare la vostra frase chiave e neanche una semanticamente vicina, non preoccupatevi. Considerate infatti che i suggerimenti di Google Instant sono numericamente limitati, e quindi il fatto che non compaiano frasi da noi scelte non vuol dire che siano poco efficaci. Continuate quindi a ritenerle valide e a indicizzare il sito in base a quelle.
Google - Ricerche correlate: Questo strumento è diventato negli ultimi tempi molto significativo per i search engine optimizators. Google infatti mette a disposizione la possibilità di visualizzare le query che ritiene semanticamente vicine alla nostra frase chiave. Come fare per visualizzarle?
Vi basta cliccare su “Più strumenti” come indica l’immagine e poi su “Ricerche correlate”.
Sotto la casella di ricerca vi vengono proposte una serie di query legate semanticamente alla frase chiave inserita.
Segnatevi tutte le parole evidenziate in grassetto e inseritele, per quanto possibile, nel testo della pagina da indicizzare.
Con questi strumenti e questi accorgimenti ci sono delle ottime possibilità che almeno l’elemento parole chiave sia stato gestito con cura per l’indicizzazione della propria pagina internet.

Ricordate di effettuare questa procedura per tutte le pagine internet del sito, e di scegliere per ogni pagina un determinato target e un determinato contenuto specifico a cui legare poi le frasi/parole chiave.

venerdì 18 marzo 2011

PAROLE CHIAVE E INDICIZZAZIONE SEMANTICA LATENTE

Nel precedente post sulle parole chiave ho dato le principali linee guida che risultano essere vincenti per la scelta e il posizionamento delle parole chiave all’interno di un sito internet da indicizzare. Occorre tenere sempre presente che le tecniche di search engine optimization sono in continua evoluzione, anche perché Google e gli altri motori di ricerca cambiano, si trasformano, crescono.
Per esempio la densità delle parole o frasi chiave all’interno di una pagina internet, a quanto pare, era decisamente più importante, per il posizionamento, fino a qualche anno fa.
Per densità intendiamo la presenza di parole o frasi chiave all’interno della pagina internet rispetto al contenuto testuale totale della stessa. Parlo di contenuto testuale perché i motori di ricerca non vedono le pagine internet come le vediamo noi, ma le “traducono” in testo.
Per avere un’idea di come gli spider (i programmi dei motori di ricerca che analizzano tutti i siti internet e che determinano, poi, il posizionamento degli stessi) vedono una pagina internet basta utilizzare un browser testuale qualsiasi. Il più famoso e conoscuto è il browser LYNX  (scaricabile gratuitamente da questo link), ma ce ne sono altri come per esempio il SEO-Browser (anche questo gratuito). Una volta avviato il browser testuale vi sarà sufficiente aprire un sito internet a vostra scelta per notare come qualsiasi elemento della pagina viene visto ed analizzato come elemento testuale.
Detto questo, per tornare al discorso sulla densità delle parole o frasi chiave, occorre tener presente che ora questo aspetto è semplicemente uno dei tanti che influiscono sul buon risultato del lavoro di posizionamento. Certo è che a parità di utilizzo delle altre tecniche di search engine optimization, il sito che ha una densità corretta di parole chiave risulta avvantaggiato rispetto agli altri.
Quindi stiamo attenti. Per utilizzare questo elemento con efficacia occorre tenere presente che la densità delle parole chiave deve essere intorno al 2-3 % sul contenuto testuale della pagina indicizzata. In questa maniera evitiamo il rischio di essere penalizzati dai motori di ricerca per l’eccessiva presenza di parole e frasi chiave.
Se non possiamo ripete mille volte le nostre frasi chiave, possiamo, però, utilizzare frasi e parole che siano legate concettualmente. Questo aspetto viene espresso tramite l’acronimo ISL (indicizzazione semantica latente) che identifica proprio un legame semantico tra parole, frasi e concetti appartenenti ad uno stesso argomento. In pratica se parlo di “mangime per cani” Google si aspetta che oltre a queste parole, nel testo della mia pagina ci siano anche altre parole come gatti, alimenti etc.
Come possiamo avere un aiuto per individuare concetti legati semanticamente alle nostre parole chiave? In realtà se il testo inserito nella nostra pagina è valido, ricco e specifico dovrebbe contenere già questi concetti. Ma se vogliamo avere dei suggerimenti, ci basta inserire su Google una delle nostre frase chiave. Alla fine della pagina dei risultati ottenuti abbiamo la voce “Ricerche correlate a…” e di seguito un breve elenco di parole in grassetto che rappresentano proprio le parole semanticamente legate alle nostre frasi chiave.
Questo concetto, che sembra stia acquistando una crescente importanza per Google, suona in forte sincronia con quanto espresso su Metaweb e il nuovo algoritmo di Google in questo post.

martedì 15 marzo 2011

LE PAROLE CHIAVE

Per parole chiave intendiamo i termini che vorremmo che i nostri utenti utilizzassero per trovare il nostro sito tramite i motori di ricerca e quindi anche le parole che sintetizzano, nel migliore dei modi, i contenuti del nostro stesso sito. Le due cose ovviamente devono combaciare.
Scegliere le giuste parole chiave diventa quindi fondamentale per dare una chiara identità al nostro sito internet e per permettere a Google ed altri motori di ricerca di comprendere come il nostro sito sia proprio quello che gli utenti, che digitano le nostre parole chiave, stanno cercando!
Andiamo a vedere come scegliere nel migliore dei modi le nostre parole chiave.
Per prima cosparole chiavea voglio suggerire di non usare parole per dare l’indentità al nostro sito ma brevissime frasi (due/tre parole) che potrebbero effettivamente essere usate dagli utenti per cercare informazioni sui motori di ricerca. Faccio un esempio: supponiamo di voler ricercare un sito di mangime per cani. Non scriveremo solo una parola nel motore di ricerca, ma almeno due (mangime - cani). Più che di parole chiave, sarebbe bene quindi parlare di frasi chiave!
Un altro punto molto importante riguarda il fatto che i motori di ricerca non indicizzano un intero sito internet, ma le singole pagine. Per questo, il lavoro che andremo a descrivere di seguito deve essere compiuto per ogni singola pagina del nostro sito.
Andiamo quindi a vedere i suggerimenti per la scelta delle nostre frasi chiave::
  • Scegliere delle frasi che riescano ad avvicinarsi quanto più possibile al contenuto del nostro sito. Se vendo mangime per cani mi conviene puntare su una marca specifica sulla quale ho un buon ricarico, o su una tipologia di mangimi (biologici, energetici etc) che mi distinguano da altri siti concorrenti. Questo perché c’è molta concorrenza ormai sulle parole/frasi chiave generiche e quindi occorre puntare su un bacino più ristretto di utenti, ma comunque ampio, grazie a delle specifiche sui contenuti del nostro sito.
  • Scegliere frasi chiave che siano utilizzate dagli utenti per la consultazione dei motori di ricerca. Per questo un ottimo aiuto ci può venire dal tool di Google per le keywords, con il quale riusciamo a verificare quali sono le combinazioni di parole chiave più gettonate nel motore di ricerca, partendo da una parola o da una frase specifica.
  • Scegliere frasi chiave anche in base al numero dei concorrenti che utilizzano le tue stesse frasi chiave. Anche in questo caso è possibile consultare il tool di Google già menzionato prima, per avere un quadro abbastanza chiaro sui siti concorrenti da considerare. Il mio suggerimento è di escludere assolutamente frasi chiave con concorrenza alta e se possibile con concorrenza media.
  • Non usare termini complicati o troppo specifici (per esempio troppo tecnici), ma utilizzare parole quotidiane e semplici. Questo per avvicinarsi quanto più possibile alle parole che utilizzano gli utenti nelle ricerche.
Una volta scelte le frasi chiave occorre inserirle in specifici punti del sito internet. Proviamo a identificare i più importanti:
  • Almeno una parola chiave sarebbe consigliabile inserirla nel nome del dominio internet;
  • La frase chiave più importante occorre metterla come prima frase nel titolo del sito;
  • Per ogni pagina occorre inserire il tag specifico per le parole chiave, elencando al massimo 7/8 frasi chiave, separate da una virgola.
  • Le frasi chiave dovrebbero essere inserite in maniera naturale e attrattiva nel “tag” descrizione del sito;
  • Le frasi chiave devono essere inserite in maniera naturale ed attrattiva anche nel testo inserito nella pagina che stiamo indicizzando e, quella principale magari come titolo della pagina con tag h1;
Le parole chiave principali dovrebbero essere inserite anche nei nomi delle cartelle con cui si struttura il sito internet.

venerdì 11 marzo 2011

OPEN DIRECTORY – DMOZ

Effettuare una buona registrazione, del proprio sito internet, sull’open directory DMOZ risulta essere ancora importante per un buon posizionamento nei principali motori di ricerca e in particolare in Google. Spieghiamo innanzitutto cosa è DMOZ: Dmoz è frutto di un progetto nato per organizzare tutte le informazioni presenti n internet, tramite categorie specifiche, nelle quali segnalare il proprio sito internet in modo da permettere agli utenti di arrivare ai siti desiderati percorrendo le directory e le sottodirectory in cui sono archiviati. Dmoz è un servizio gratuito sia per chi segnala il proprio sito internet, sia per chi lo utilizza per ricercare i siti archiviati e catalogati.
Detto questo, come dicevo, nonostante ci siano voci che tendano a diminuire l’importanza dell’open directory DMOZ per l’indicizzazione, pare che ancora sia considerato un elemento efficace, da parte dei motori di ricerca per comprendere l’attendibilità di un sito, in relazione ad un argomento. Per avere conferma di questo è sufficiente consultare la directory creata nel 2000 da Google. I risultati non sono altro che quelli dell’open directory DMOZ.
Probabilmente la credibilità di DMOZ per i motori di ricerca nasce dal fatto che ogni sito viene analizzato da un Editor (che è una persona umana) che si assicura che i contenuti siano appropriati alla categoria individuata, che nel sito che si sta tentando di registrare non ci siano pagine ancora in costruzione, che non ci siano errori grammaticali grossolani, che le pagine del sito siano complete anche di foto e immagini. Con queste caratteristiche, se non altro, il sito risulta curato ed appropriato e quindi un buon punto di partenza per l’indicizzazione nei motori di ricerca.
La segnalazione del proprio sito internet su DMOZ avviene individuando la directory (categoria) più appropriata ai contenuti del sito internet, seguendo poi tutte le istruzioni per la segnalazione stessa, facendo ben attenzione alle regole ed i consigli indicati. Infatti occorre sempre tenere presente che gli editor delle directory hanno la facoltà di bocciare la segnalazione e, devo dire, che non è un fatto molto raro. I tempi di attesa per la buona riuscita della segnalazione variano molto dalle directory stesse. Gli editor sono volontari (quindi non pagati) che dedicano il proprio tempo libero all’analisi dei siti ed alla loro catalogazione.
Per questo non ci sono tempi certi di risposta. Generalmente occorre attendere massimo 3/4 settimane. Se dopo questo periodo di tempo il sito internet proposto non risulta presente nella categoria scelta si potrebbe ricercare il proprio sito nel motore di ricerca di DMOZ, per essere sicuri che non sia stato posizionato in qualche altra categoria e successivamente ripetere la segnalazione facendo più attenzione alla compilazione della stessa. Prima di effettuare una nuova segnalazione è consigliabile chiedersi se i contenuti del sito internet siano effettivamente interessanti per l’argomento trattato, se sia presente qualche link non funzionante o che rimanda ad una pagina in costruzione, se nel testo ci siano errori grammaticali.
Nel caso ci sia un nuovo rifiuto si potrebbe scrivere direttamente all’ editor della categoria cercando di comprenderne la ragione.
Perché è importante riuscire ad inserire il proprio sito internet in DMOZ?
· Essendo una grande risorsa presente nel web anche essa è indicizzata e ha un alto valore d’importanza per i motori di ricerca (il pagerank di www.dmoz.org è, nello stato attuale delle cose, pari a “ 8” cioè lo stesso valore di www.google.it) . Avere un link per il nostro sito in partenza dalle sue pagine è un buon sistema per generare traffico e per “sussurrare” ai motori di ricerca che anche i contenuti del nostro sito sono di qualità.
· Gli utenti che cercano i siti internet tramite DMOZ sono una piccola percentuale, ma sono, generalmente, molto più attenti alle ricerche, ai risultati e quindi potrebbero essere definiti degli utenti di maggiore qualità rispetto alla massa che usa i motori di ricerca (e questo potrebbe essere quindi un ottimo sistema per raggiungere in maniera più efficace il nostro target)
· Essere presenti in questa risorsa permette a Google di aggiungere un elemento positivo sulla considerazione del nostro sito internet in merito al posizionamento
· E’ gratis.
Parlando delle open directory c’è da dire che ce ne sono altre, oltre al DMOZ, ma certamente di minore importanza. Il consiglio è comunque di individuare Open directory attendibili, con un buon pagerank ( spiegheremo cos’è nei prossimi articoli) ed effettuare la segnalazione del proprio sito.

mercoledì 9 marzo 2011

ANCORA SUL NOME DEL DOMINIO PER UN BUON POSIZIONAMENTO

Riassumendo quanto suggerito nel precedente post, il nome del dominio dovrebbe essere corto, facile da ricordare, con una, massimo due parole chiave relative all’argomento trattato nel sito internet e possibilmente dovrebbe cominciare con una delle prime lettere dell’alfabeto.
Un aiuto in questo senso può venirci proprio dai tools di Google. Infatti la prima cosa da fare, quando si cerca il nome ideale del dominio, è andare su https://adwords.google.it, utilizzare il tool per le parole chiave inserendo una parola chiave fondamentale (per esempio per un sito di vendita automobili è consigliabile inserire “auto”).
Poi il consiglio è di scegliere una coppia di parole combinate con un traffico globale almeno dai 30.000 in su (per esempio la coppia “vendita auto” ha, nello stato attuale delle cose un totale di 135.000 ricerche mensili globali) e verificare che il dominio corrispondente all’insieme delle due parole chiave sia disponibile.
In caso negativo individuare un’altra coppia e provare nuovamente.
Questo sistema ci permette, a parità di altri fattori, di ottenere una spinta in più nel momento in cui gli utenti dei motori di ricerca cercano esattamente le parole chiave inserite nel nome del nostro dominio.

venerdì 4 marzo 2011

NOME DEL DOMINIO PER IL POSIZIONAMENTO

nome dominio internet
Scegliere il nome del dominio internet è un passo importante per il posizionamento sui motori di ricerca. I principali consigli a riguardo sono:
1. Il nome del dominio deve essere facile da ricordare per gli utenti. Questo, a prescindere dai motori di ricerca, è un consiglio che permette ai possibili utenti, di non sbagliare la digitazione dell’indirizzo e quindi di non finire su altri domini.
2. E’ preferibile avere, all’interno del nome del dominio, almeno una parola chiave identificativa del contenuto del sito. Per esempio un sito di vendita di automobili potrebbe avere un dominio www.autorossi.it
3. La lunghezza del dominio è preferibile che non sia lungo o pieno di parole chiave. Errato sarebbe, per il precedente esempio, un dominio come il seguente: www.vendita-auto-plurimarche-lombardia.it. Alcuni motori di ricerca, come Google, potrebbero penalizzare il sito, in quanto potrebbero giudicarlo un tentativo truffaldino di posizionamento (troppa alta la densità di key words).
4. Se possibile cominciare il nome del dominio con le prime lettere dell’alfabeto. Infatti in DMOZ e tutte le directory dove possono essere inseriti nuovi siti internet, li elencano poi per ordine alfabetico. Per uscire tra i primi, generalmente i più visitati e cliccati, è preferibile avere un nome del dominio con una delle prime lettere dell’alfabeto.
Per quel che riguarda il tipo di dominio di primo livello (.com, .it. etc) abbiamo già specificato che andrebbe realizzato un sito internet con un dominio di primo livello corrispondente al Paese al cui pubblico il sito internet si rivolge (.it per l’Italia, .co.uk per l’Inghilterra etc). Nel caso non si voglia procedere in questo senso si consiglia vivamente di acquistare il dominio .com che sembra abbia una spinta in più.

mercoledì 2 marzo 2011

SCELTA DEI SERVIZI DI HOSTING PER IL POSIZIONAMENTO

Il servizio di hosting permette di “ospitare” il proprio sito internet su una parte di server in modo da renderlo accessibile a tutta la rete internet tramite un indirizzo ip.
Un buon search engine optimizator deve tenere in considerazione anche le caratteristiche dei servizi di hosting presenti sul mercato per ottenere dei risultati apprezzabili per l’indicizzazione.
Per prima cosa occorre tenere presente che l’azienda di hosting è preferibile che sia localizzata nello stesso Paese in cui avverranno le ricerche e per cui il sito internet è stato creato. Un sito rivolto ad un pubblico italiano è decisamente meglio che sia legato ad un servizio hosting italiano. Per questo è preferibile che i siti rivolti ad un pubblico internazionale siano in realtà costituiti non da un unico sito tradotto in differenti lingue e legato alla stessa azienda di hosting, ma da più siti, con domini differenti e legati a differenti servizi di hosting, ognuno localizzato nel Paese al cui pubblico il sito internet intende rivolgersi.
Proviamo ora a identificare le caratteristiche imprescindibile che rendono un servizio di hosting SEO friendly:
1. Garantire una costante presenza on line del sito. Spesso alcuni servizi di hosting, soprattutto nei momenti di maggiore traffico o affluenza dei clienti, possono presentare un down del sito internet. Inoltre, intorno a mezzanotte, molti servizi di hosting effettuano il backup del sito e questo puo’ rendere non disponibile lo stesso per la consultazione, fino a quando il processo non è terminato. E’ importante che i servizi hosting scelti limitino al minimo queste problematiche, in quanto, se i motori di ricerca rilevano un frequente down del sito internet, potrebbero bannarlo o penalizzarlo come non attendibile.
2. Possibilità di avere un IP dedicato per il proprio sito internet. Non è certo quanto possa contare questo aspetto per i motori di ricerca, ma in tanti affermano che un sito internet con IP dedicato da’ l’impressione a Google che l’azienda sia affidabile e attendibile e quindi è come se abbia una marcia in più per l’indicizzazione. Inoltre pare sia importante anche per lo scambio link tra siti internet. Se le pagine tra cui si effettua lo scambio link sono su stesso IP condiviso, per Google è un po’ come se lo scambio link avvenisse tra pagine dello stesso sito. E questo è sicuramente meno efficiente per il posizionamento.
3. Strumenti di riscrittura dell’indirizzo. Per i siti dinamici è importante che il servizio hosting abbia la possibilità di riscrivere gli indirizzi ottenuti dalle pagine di php o asp in indirizzi più “leggibili” e memorizzabili per l’utente e i motori di ricerca.
4. Ampia larghezza di banda. Quanto più ampia è la banda dedicata, tanto è più rapida l’apertura del sito internet. Questo risulta essere un elemento molto importante per il posizionamento, soprattutto per google.
Oggi sul mercato esistono differenti offerte di servizi Hosting, anche a costi molto accessibili. E’ importante scegliere il servizio più adatto alle esigenze del proprio sito internet. Se è un sito solo vetrina (no php no asp) si potrebbe magari risparmiare su alcuni fattori (banche dati per es) e puntare su altri (larghezza di banda). Anche in questo caso tutto dipende dalle proprie esigenze e dal proprio progetto.

martedì 1 marzo 2011

IN GENERALE SULLE TECNICHE SEO

Le tecniche di search engine optimization possono essere suddivise in due settori d’intervento, entrambi molto importanti:
1. Settore tecnico: riguarda tutte le nozioni pratiche su come deve essere creato il sito internet dal punto di vista tecnico. Comprende le tecniche sul linguaggio HTML, l’organizzazione del sito, i link etc. ed è orientato maggiormente alle esigenze dei motori di ricerca.
2. Settore umano: concerne i contenuti del sito stesso, la loro qualità e l’importanza che gli utenti gli danno. Questo punto è infatti orientato soprattutto alle esigenze degli utenti.
Solo la corretta combinazione dei due settori d’intervento può generare un buon risultato d’indicizzazione. Google sta puntando con sempre maggiore attenzione sul secondo aspetto dei siti internet, ma occorre dire che deve fare ancora molta strada. Infatti basta cercare su google la frase “andare a raccogliere pesche” per ottenere risultati sia relativi al frutto a cui chiaramente si riferisce la frase, che all’attività della pesca, semanticamente abbastanza lontana.
Per comprendere quanto lo Staff di Google sia interessato all’aspetto più umano e semantico delle ricerche, è sufficiente pensare che nel luglio del 2010, quindi meno di un anno fa, ha rilevato la Metaweb, una società che ha investito moltissimo nella realizzazione di un database di fatti, personaggi e cose reali. Questo servirà a Google per comprendere quindi fatti reali di persone reali ed eventi reali che accadono nel mondo, in modo da rendere le ricerche più vicine alla vera motivazione per cui vengono effettuate.
Un’altra caratteristica del sistema creato da Metaweb è il concetto di entità. L’entità è una qualsiasi cosa che abbia rilevanza (un personaggio famoso, un gruppo musicale, un libro etc) e l’insieme di entità combinate tra loro crea un determinato ed univoco contesto. Questo è il concetto che Google sta tentando di assimilare nei suoi algoritmi di ricerca, in modo da trasformare le parole digitate dall’utente in “entità” che combinate tra loro dovrebbero aiutare a pescare risultati vicini alle reali esigenze dell’utente.
Forse il preannunciato cambio dell’algoritmo avvenuto il 24 febbraio 2011 è il primo risultato dovuto all’acquisto della Metaweb.