Translate

giovedì 22 settembre 2011

I LINK ESTERNI - OUTGOING LINKS - INCOMING LINKS



Nel post sui link interni di un sito internet abbiamo sottolineato l’importanza di una struttura di link ordinata, chiara e basata sulle parole chiave utili all’ottimizzazione del posizionamento siti internet.
Ora dobbiamo approfondire invece uno degli aspetti più importanti usati per il posizionamento dei siti internet in Google: i link esterni di un sito internet.
Per link esterni intendiamo due differenti tipologie di link:
1) Outgoing link, cioè i link che dal nostro sito internet riportano ad altri siti internet;
2) Incoming Link cioè i link che da altri siti internet riportano al nostro sito internet.
Chi si occupa di TECNICHE WEB SEO sa perfettamente che solo la cura di entrambe queste tipologie di link può dare dei risultati ottimali per il posizionamento di un sito su Google.
Per questo andremo ad approfondire entrambe le tipologie in maniera distinta.

Outgoing link
Di primo acchito si potrebbe pensare che i link in uscita dal nostro sito internet possano essere controproducenti per l’indicizzazione delle nostre pagine. Questo perché, come abbiamo visto nel post relativo alla struttura del sito internet, una delle caratteristiche considerate da google per aumentare il posizionamento di un sito internet, è la permanenza dei visitatori sulle nostre pagine.
Approfondendo il discorso sui link esterni, però, troviamo almeno tre motivazioni per utilizzare questo strumento SEO per il nostro sito:

1) Collegare il nostro sito internet a pagine web di grande valore e con contenuti affini a quelli del nostro sito permette, ai nostri utenti, di avere un quadro più completo dell’argomento trattato e questo fidelizza gli accessi.

2) Il webmaster del sito internet a cui colleghiamo le nostre pagine web, potrebbe ricambiarci il favore ed effettuare a sua volta un link al nostro sito. Questo metodo, se fosse usato regolarmente tra siti internet di alta qualità collegati tra di loro, permetterebbe di creare una rete d’informazioni importante ed aumenterebbe gli accessi di tutti i siti facenti parte della stessa rete.

3) Dedicare una piccola sessione del nostro sito ad un argomento sviluppato approfonditamente da una pagina web collegata in uscita, ci permetterebbe di avere il nostro sito tra i risultati di Google ottenuti con ricerche specifiche per l’argomento stesso.

In sostanza, la cosa da considerare sempre è che il mondo d’internet è l’antitesi della solitudine e dell’individualismo. Occorre sempre condividere, confrontarsi e creare rete. L’importante è farlo con siti e pagine web di qualità.
Tornando ai nostri outgoing link, la prima cosa da considerare è il numero massimo da inserire in ogni singola pagina web del nostro sito internet. Il consiglio è quello di non superare assolutamente i 100 link in uscita per pagina e, se possibile, rimanere intorno ai 7/8 link.

Oltre a questo occorre comprendere che è preferibile non avere link in uscita piuttosto che avere link in uscita verso siti internet di scarso valore o penalizzati da Google.

Alcuni consigli pratici per l’implementazione dei outgoing link nelle nostre pagine web:

1) Inserire i link in modo che risultino un approfondimento di un argomento trattato anche marginalmente nel nostro sito internet.

2) I link devono essere sempre testuali e con parole chiave.

3) Inserire i link con “target” “new” in modo che le nostre pagine rimangano aperte e consultabili.

4) Gli outgoing link coviene inserirli con il valore “no-follow” in modo da non disperdere il proprio pagerank e non rischiare di dare a Google l’impressione di essere legati a siti che potrebbero essere penalizzati e considerati spam (linkati erroneamente nelle nostre pagine web).

Andiamo ora a vedere come strutturare una strategia di incoming link.

Incoming Link
Per quanto rigurada i link in ingresso è importante avere incoming link da siti internet con un buon pagerank (di questo argomento parleremo approfonditamente su un altro post) in modo che questa buona valutazione che Google da’ al sito internet che ci linka venga in qualche modo riportata anche sulle nostre pagine. Quindi l’accorgimento essenziale per la creazione di una buona struttura di back link o incoming link è quella di individuare siti di grande importanza (pagerank con un valore almeno di 4) che trattino chiaramente del nostro stesso argomento o argomenti affini.

In rete esistono una serie di strumenti utili al backlink del nostro sito:

1) Domain-pop permette di avere l’elenco dei siti da cui parte un link al nostro sito internet.

2) Google ancora una volta ci torna utile: basta effettuare una ricerca sul motore di ricerca con i seguenti termini: “inserisci sito”, “aggiungi sito” seguite dalle 2 parole chiave che identificano i contenuti del nostro sito internet per avere una lista di pagine web che trattano del nostro argomento e dove sarà possibile inserire un link al nostro sito internet

3) Il sito internet prchecker dà visibilità del pagerank del sito internet che si vuole utilizzare per inserire un link alle proprie pagine. Il consiglio, come detto prima, è di scegliere siti che abbiano almeno un pagerank pari a “4”.

In conclusione di questo post possiamo dire che la qualità paga sempre. Se vogliamo mettere in campo strategie web per il posizionamento è sempre meglio farlo con partner di qualità, in modo da creare rete e da comunicare agli spider di Google e degli altri motori di ricerca che il nostro sito internet fa parte di un circuito valido, originale e che riesce a soddisfare le esigenze dei nostri visitatori.
Provare per credere!

lunedì 2 maggio 2011

STRUTTURA OTTIMALE DEI LINK INTERNI DI UN SITO


Come detto nel post d’introduzione sui link interni ed esterni, la struttura dei collegamenti tra le pagine di un sito internet è molto importante per ottenere ottimi risultati di posizionamento nei motori di ricerca.
Proviamo ad individuare gli argomenti più interessanti su questo tema.
  • Posizionamento dei link interni: I link interni di un sito internet,  affinchè siano efficaci, è consigliabile inserirli in una barra di navigazione quanto più in alto possibile, in un menù a sinistra, nel footer e infine nella sitemap. Il alto e a sinistra  perché il movimento dell’occhio umano generalmente ha un movimento a zig zag che parte dall’alto e da sinistra e finisce in basso a destra. Anche gli “occhi” dei motori di ricerca seguono un percorso che va dall’alto al basso, quindi, la posizione ideale per i link interni più importanti, sembra essere proprio in alto e a sinistra. Il footer garantisce la presenza di link interni quando si scorre tutta la pagina, la sitemap aiuta gli utenti a non smarrirsi e i motori di ricerca a percorrere velocemente tutte le pagine del nostro sito. Importante inserire link interni anche nei testi delle varie pagine, in modo da invogliare i navigatori a rimanere più tempo sul nostro sito internet e a consultare varie pagine e documenti del nostro dominio.

  •  Relazione tra le pagine linkate: in un post precedente abbiamo definito la struttura del sito internet seofriendly. Seguendo questo schema, il consiglio relativo ai link interni, è proprio quello di legare le pagine degli argomenti principali trattati nel sito (home pages di livello secondario) alla home page principale e poi le varie semplici pagine descrittive alla rispettiva home page di secondo livello a cui fanno riferimento, seguendo, anche per i link interni, una struttura ad albero. Questo per un motivo ben preciso: l’importanza di una pagina internet (page rank) viene fondamentalmente distribuita tra le varie pagine linkate ad essa. La home page, generalmente ha un page rank alto e, per non disperdere questo valore tra troppe pagine del nostro sito, conviene “spingere” alcune pagine principali in modo da fargli acquistare valore che sarà a sua volta ridistribuito tra le altre pagine ad esse  collegate.
  • Individuazione delle frasi chiave per i link interni: inserire in una pagina del nostro sito un link ad un’altra pagina del nostro stesso dominio vuol dire indicare ai motori di ricerca, e anche agli utenti del nostro sito, la possibilità di consultare approfondimenti su un determinato tema da noi trattato. Questo conferisce grande aspettativa e valore alla pagina linkata. Per questo è importante utilizzare come link una frase chiave che identifichi, in maniera estremamente sintetica, il contenuto della pagina stessa. Utilizzare una frase chiave presente nel title e nella descrizione della pagina linkata è il miglior modo possibile per collegarla.
In conclusione bisogna ricordare che una buona struttura dei link interni è importante per offrire agli utenti la possibilità di muoversi con facilità tra le pagine del nostro sito, per invogliare gli stessi utenti a rimanere più tempo all’interno del nostro dominio consultando più pagine ma anche per indirizzare i motori di ricerca verso tutte le pagine del nostro sito internet e per aumentare il valore delle pagine interne linkandole da pagine con alti livelli di page rank.

giovedì 21 aprile 2011

IN GENERALE SUI LINK INTERNI ED ESTERNI DI UN SITO

link

Quando realizziamo un sito internet è inevitabile inserire link che rimandIno sia a pagine interne del sito stesso, sia a pagine esterne di altri siti internet, social networks, documenti.

Come influenzano, questi link, l’indicizzazione ed il posizionamento del nostro sito internet?

L’importanza che viene attribuita alla presenza ed alla struttura dei link interni ed esterni di un sito internet, nell’ottica SEO, è molto alta. Esistono tecniche, consigli, opinioni discordanti su quest’argomento, ma la stragrande maggioranza di chi si occupa di ottimizzazione concorda nel dire che un sito internet, per essere posizionato in maniera soddisfacente, deve avere una buona struttura di link interni e deve poter uscire dall’isolazionismo attraverso link esterni mirati.

Entrando nello specifico, i link interni diventano fondamentali non solo per creare percorsi chiari per i fruitori delle nostre pagine internet, ma anche per dare utili strumenti ai motori di ricerca per individuare argomenti e concetti focali trattati dal nostro sito internet. Anche qui, quindi, giocano un ruolo importante le parole chiave.

La struttura dei link interni di un sito internet si potrebbe ritenere logicamente valida se i nostri utenti utilizzassero solo i link da noi creati per navigare tra le pagine del nostro sito internet e non i pulsanti del loro browser. Questo vorrebbe dire, infatti che i percorsi da noi creati sarebbero effettivamente intuitivi. La scelta di parole chiave, descrizioni e accorgimenti specifici farebbero poi il resto. Ma questo lo vedremo nei prossimi post.

Per i link esterni, invece, ci basta pensare a quanta importanza riscuotano per Google i siti così detti HUB (siti raggiungibili da link presenti in pagine d’alto valore per uno specifico argomento e che rimandano a loro volta a siti di notevole importanza sempre sullo stesso argomento) per capire quanto sia fondamentale condividere, compartecipare e collaborare anche con chi potrebbe essere visto come concorrente. Il concetto fondamentale è infatti offrire un servizio utile ed importante per gli utenti, dandogli un motivo valido per visitare il nostro sito e per ritornarci. Non si deve avere il timore di perdere utenti, inserendo link che rimandano ad altri siti che trattano il nostro stesso argomento, ma bisogna semplicemente farlo in maniera oculata ed intelligente (anche questo lo vedremo nei post successivi).

Quello a cui bisogna puntare infatti è il ritorno di link naturale e spontaneo dagli altri siti al nostro, sempre nella stessa ottica della compartecipazione.
Ci vorrà tempo per ottenere questo risultato, ma se si cominciano ad ottenere riscontri si cominciano anche ad ottenere parallelamente risultati stabili e duraturi sull’ottimizzazione.

sabato 16 aprile 2011

L’IMPORTANZA DEI CONTENUTI DEL SITO INTERNET

contenuto seo
Tutto quello che abbiamo detto nei post precedenti sulle parole chiave, sulla struttura del sito internet, sulla scelta del dominio, sulle directory e su tutto quello che concerne le tecniche di search engine optimization non avrebbe senso senza considerare come cardine di ogni intervento di search engine optimization i contenuti di ogni singola pagina web indicizzata.


Scrivere dei testi appropriati è quindi l’aspetto più importante in assoluto per una valida ottimizzazione, per almeno due buoni motivi:


1)      I motori di ricerca, ed in particolare Google, stanno puntando sempre di più su sistemi in grado di riconoscere siti con contenuti di qualità. Si pensi per esempio all’indicizzazione semantica latente,   al nuovo algoritmo lanciato nel febbraio 2011 e al “+1 button” introdotto non più di un mese fa. Questi sono tutti aspetti che Google vuole utilizzare con il solo ed univoco scopo di avviare una selezione dei siti internet quanto più possibile vicina le esigenze qualitative degli utenti del motore di ricerca.

2)      Gli utenti di internet, quando si imbattono in siti con contenuti di qualità, possono inserirli tra i loro “preferiti“, seguirne i feed se disponibili, condividerli con amici, colleghi e famigliari e addirittura segnalarli in blog, forum e social networks.  Il mondo di internet infatti è strapieno di pagine web  di basso valore qualitativo, con contenuti parziali, superficiali ed approssimativi. Quando riusciamo ad imbatterci in un sito internet che soddisfa appieno alle nostre esigenze per un determinato argomento tendiamo a non perderlo più di vista. Questa fidelizzazione degli utenti, se reale e duratura, rende il sito sempre più popolare grazie al passaparola che è uno dei canali di comunicazione più importanti in assoluto.



Ma come creare dei contenuti di qualità per le nostre pagine web da indicizzare?


La risposta non è semplice. Se pensate che esistono persone che svolgono il mestiere di “scrittori di pagine web ottimizzate per i motori di ricerca” (seo content writers) comprenderete quanto sia importante e ostico scrivere dei contenuti validi per i nostri siti internet. Proviamo comunque a dare delle indicazioni da tenere sicuramente in considerazione quanto si riempiono di contenuti le nostre pagine web:
1)      Scrivere testi lunghi, originali e non copiati da altre pagine e altri siti internet (neanche scritti in altre lingue);
2)      Focalizzarsi su un tema specifico per ogni pagina e trattarlo in maniera approfondita;
3)      Utilizzare termini appropriati, specifici e di sicura conoscenza per il target a cui ci vogliamo rivolgere (qualcuno di questi sarà usato anche acome parola chiave).
4)      Aggiornare continuamente i contenuti (o ricaricare le pagine con gli stessi contenuti periodicamente);
5)      Scrivere in maniera empatica, semplice ed attraente (chiedersi sempre: Cosa vorrebbero sapere gli utenti del nostro sito internet? Riescono a comprendere con facilità quello che è scritto? I testi sono accattivanti o noiosi?)
6)      Prestare attenzione agli errori grammaticali e di forma.
7)      Suddividere i testi di ogni pagina in paragrafi con rispettivi titoli in modo da rendere più “snello” il testo.


Seguendo questi 7 consigli certamente si riusciranno ad ottenere dei risultati soddisfacenti. Bisogna comunque sempre tenere in mente una cosa: i testi bisogna scriverli per gli utenti del sito e non per i motori di ricerca.

venerdì 8 aprile 2011

LA STRUTTURA DEL SITO

struttura ad albero di un sito internet
La struttura di un sito internet è un elemento importante per ottenere risultati soddisfacenti nel posizionamento in Google.
Alcuni tra i principali motori di ricerca, infatti, interagiscono con la struttura del nostro sito internet valutandone, secondo alcuni canoni, la corretta  configurazione.
Fondamentalmente questi canoni riguardano i link, i livelli in cui è suddiviso tutto il sito, l’organizzazione delle differenti pagine.
Andiamo a vedere le principali tecniche da tenere in cosiderazione per un SEO:
1)      Struttura del sito ad albero: Partendo dalla home page, occorre dividere e raggruppare i contenuti del sito internet in directory specifiche (che identifichino l’argomento trattato dalle pagine inserite) legate direttamente alla Home page. Se le pagine sono numerose è possible realizzare delle homepage di livello secondario, a cui legare poi le strutture ad albero relative, come mostrato in figura.
2)      Profondità del sito per un massimo di 3 click: qualsiasi pagina dovrebbe essere raggiunta dall’utente con un massimo di 3 link partendo dalla home page o dale home page di livello secondario. Infatti alcuni motori di ricerca, a quanto pare, arrivati ad una profondità di 3 link non vanno oltre e quindi tutte le pagine presenti in livelli successivi potrebbero non essere indicizzate.
3)      Link testuali: è sempre meglio evitare che i link tra le pagine interne del sito siano realizzati da sole immagini. Questo per due importanti motivi: a) I motori di ricerca, a volte, seguono solo i link testuali; b) I link testuali, realizzati con una parola chiave, inerente al contenuto della pagina a cui è legato il link stesso (link: Tecniche SEO se la pagina che si apre tratta appunto di tecniche di search engine optimization)  sono molto graditi ai motori di ricerca, in quanto li aiutano a comprendere l’argomento di cui tratta tutto il sito internet.
4)      Link civetta: quando è possible fai in modo che il cliente venga spinto a “curiosare” in altre pagine del sito internet, tramite link civetta (per esempio i link delle news di yahoo.com). In questo modo aumenta il numero assoluto di pagine visitate dagli utenti e la permanenza media sul sito per ogni visitatore. Entrambe queste voci sono valutate positivamente da Google, perchè servono a comprendere l’interesse dimostrato dagli utenti rispetto ai contenuti consultati (se un sito internet viene abbandonato dagli utenti dopo pochissimi secondi può voler dire che non ha contenuti interessanti).
5)      Struttura dei link chiara: organizza i link delle pagine per categoria,  in modo che per gli utenti del nostro sito non sia difficile, comprendere il percorso da realizzare per arrivare ai contenuti ricercati. Questo rende il nostro sito internet più appetibile e potrebbe fidelizzare gli utenti invogliandoli a tornare a consultare i nostril contenuti.
6)      Link density: per ogni pagina del sito conviene considerare, al massimo, un totale di 50 link (sia che rimandino a pagine esterne, sia che rimandino a pagine interne al sito), per semplificarne la struttura e la navigazione da parte dell’utente.
7)     Sitemap: una pagina sitemap non è altro che un elenco strutturato ed organizzato dei link delle pagine del nostro sito internet. Realizzare una sitemap vuol dire permettere sia a Google si analizzare meglio il nostro sito internet, sia agli utenti di orientarsi facilmente tra le nostre pagine (soprattutto per siti con numerosi contenuti).
8)      Evitare implementazioni flash e javascript: E’ consigliabile adottare un linguaggio semplice in html e css, in quanto, a differenza degli altri linguaggi,sono assolutamente compatibili con i motori di ricerca e vengono per questo rilevati e considerate per l’indicizzazione. Alcuni elementi per esempioi in flash non vengono proprio visti dai motori di ricerca.
9)      Contenuti leggeri: se il nostro sito contiene immagini è importante dimensionarle correttamente in modo da non appesantire il sito stesso. Tutti gli elementi che possano rallentare l’apertura delle nostre pagine internet, infatti, sono da evitare. Google infatti calcola anche il tempo di aperture delle pagine e questo influisce sul posizionamento nella serp.  
10)  Link tra le pagine: la struttura dei collegamenti tra le pagine interne deve essere semplice ed intuitiva. Anche se ci sono opinioni discordanti a riguardo, il mio consiglio è di legare, per quanto possibile, le pagine del nostro sito tramite parole chiave evidenziate in grassetto, contenute nei testi delle pagine stesse (come avviene spesso nei blog).



domenica 3 aprile 2011

"+1 button" DI GOOGLE

Il 30 marzo scorso, Google ha presentato un nuovo strumento che dovrebbe aiutare a migliorare la qualità dei risultati delle nostre ricerche .
Questo strumento prende il nome di “+1 button” ed ha la stessa logica del pulsante “mi piace” di facebook.
In sostanza il principio di base è quello di rendere più veloce il passaggio d'informazioni tra gli amici e i conoscenti facenti parte di uno stesso gruppo. Infatti se un elemento di questo gruppo s'imbatte in un sito internet particolarmente interessante ed utile e vuole lasciare traccia di questo gradimento in modo da consigliare agli altri membri lo stesso sito, gli basterà cliccare su questo pulsante +1 per inserirlo in un elenco visibile da tutti gli elementi del suo gruppo. In questa maniera, quando il sistema andrà a regime e sarà utilizzato da molti utenti, l'esperienza personale di amici e conoscenti, darà una indicazione chiara sulla qualità dei contenuti dei siti internet.
Il tool, come al solito, è stato lanciato in via sperimentale su Google.com, versione inglese.
Per provare ad utilizzarlo occorrerà entrare con il proprio account in google, andare su questa pagina cliccare su “join this experiment” in corrispondenza della riga “+1 button” e poi aprire una pagina di google.com, versione inglese ed effettuare una ricerca qualsiasi. Vedrete che ci sarà un nuovo pulsantino in chiaro accanto ad ogni risultato, cliccando il quale potrete lasciare traccia della buona qualità dei contenuti del sito corrispondente. Questo sito entrerà quindi nell'elenco “+1's” del vostro profilo di Google e la vostra preferenza sarà indicata a tutti i contatti facenti parte delle seguenti reti:

  • Persone nell'elenco della chat di Gmail (o Google Talk).
  • Persone nel gruppo Contatti personali in Google Contatti.
  • Persone che stai seguendo in Google Reader e Google Buzz.

Quando uno di questi contatti effettuerà una ricerca su Google. Com (versione inglese) avendo attivato la funzione "+1 button" se si imbatterà in uno dei risultati da noi consigliati ne avrà traccia (il bottoncino +1 sarà colorato e sotto l'indicazione dell'url del risultato sarà chiaramente indicata la preferenza).
Anche questo, in sostanza, risulta essere un passo ulteriore per il miglioramento dei risultati, con un sempre maggiore coinvolgimento degli utenti, i quali, per Google, pare siano i soli a poter realmente discernere tra ciò che è importante e ciò che invece è da considerare spazzatura.

lunedì 28 marzo 2011

DOVE INSERIRE LE PAROLE CHIAVE

keywords
Grazie a questo post abbiamo compreso il ruolo delle parole chiave, la loro importanza e la convenienza di parlare di frasi chiave (anche in virtù della tecnica del keyword sniping) per il posizionamento delle pagine web.

Abbiamo poi appreso a scegliere queste frasi chiave grazie ai tools gratuiti messi a disposizione da Google.  e abbiamo brevemente accennato alle zone della pagina internet dove è più conveniente inserire le stesse parole o frasi chiave, in modo da renderle quanto più possible efficient.

Andiamo ora ad approfondire proprio quest’ultimo aspetto in modo da poter rispondere alla domanda: in quali parti di una pagina web conviene inserire le parole chiave per migliorarne il posizionamento?

Proviamo a fare un elenco delle zone che pare risultino più incisive sotto questo punto di vista e a capirne anche l’effettiva importanza:


TAG TITLE DELLA PAGINA WEB: Risulta avere ancora una grande importanza per il posizionamento nei motori di ricerca e in particolare per Google. Visto che quando si effettua una ricerca, i caratteri visibili del titolo dei risultati sono circa 65 (compresi spazi e punteggiatura), è consigliabile scrivere un titolo di 60 caratteri con almeno la frase chiave più importante e se possible anche la seconda. Mettere la parola chiave  o frase chiave più importante tra le prime parole del titolo sembra proprio dare una marcia in più (a parità degli altri fattori) per il posizionamento della pagina web.

Attenzione però a non scrivere un titolo fatto solo di parole chiave. Occorre sempre armonizzare il lavoro del search engine optimizator con l’aspetto “umano” degli utenti. Quindi è importante anche scrivere un titolo che scorra, che sia intrigante, che colpisca l’attenzione di chi effettua la ricerca in Google e negli altri motori di ricerca.


META TAG KEYWORDS: Risulta avere una importanza sempre meno incisiva per il posizionamento delle pagine web. Inserire questo meta tag, comunque non provoca alcun danno, quindi è possible farlo, ma io suggerisco di inserire solo parole e frasi chiave separate con una virgola e fino ad un massimo di 7/8 elementi.


META TAG DESCRIPTION:  Buona l’importanza che si attribuisce a questo tag per l’indicizzazione. E’ consigliabile creare una descrizione breve, accattivante che contenga almeno la frase chiave inserita nel titolo della pagina web. La lunghezza consigliata è di 150/200 caratteri (compresi spazi e punteggiatura). Evitare di creare un semplice elenco di parole chiave.


TESTO DELLA PAGINA WEB: La frase chiave più importante occorre inserirla nel titolo del testo  possibilmente con il tag "h1". Nel corpo del testo è consigliabile includere tutte le parole chiave scelte, con una buona stesura del contenuto, senza errori grammaticali o di forma, e mettendo in evidenza alcune parole chiave legate ad altre pagine interne del sito internet, con il grassetto e con il collegamento ipertestuale.

Fare in modo che la densità della frase chiave principale, all’interno di questo testo, sia compreso tra il 3 e il 5%. Per calcolarla puoi usare questo tool textalyser che ti permette di incollare il testo della tua pagina ed ottenere la percentuale di parole o frasi chiave presenti all’interno.

Attenzione a non esagerate con la percentuale delle parole chiave, per non scivolare nell’errore detto di  keyword stuffing (google potrebbe considerare troppo alta la presenza di una parola all’interno di un testo e considerare il testo stesso come spam, penalizzando, di conseguenza tutto il sito internet).


TAG IMG:  E’ abbastanza importante curare le immagini all’interno della pagina web, per due motivi:
1.      Google indicizza anche le immagini nella sezione “Immagini” del motore di ricerca;
2.      Le immagini vengono viste dai motori di ricerca come element testuale e non grafico.
Il TAG IMG come sappiamo è il tag per l’inserimento delle immagini. Gode di una buona importanza per l’indicizzazione ed è consigliabile chiamare le immagini stesse con la parola chiave principale scelta.E’ consigliabile anche inserire nel testo alternativo “ALT” un’altra parola chiave e compilare anche la voce “TITLE” con una terza parola chiave.


NOME DEL DOMINIO:  Per comprendere come scegliere il nome del dominio è possible consultare questo post. Dallo stesso si evince che  il nome del dominio dovrebbe contenere almeno una parola chiave. L’importanza che viene data a questa tecnica è buona. Come già riferito in altri post a parità di condizioni la presenza di una parola chiave nel nome del dominio puo’ dare una spinta in più per l’indicizzazione nei motori di ricerca.

E’ importante ricordare un buon posizionamento in Google è il risultato di un insieme di fattori che devono essere tenuti in considerazione.
La scelta, ed il posizionamento delle parole chiave è molto importante per un buon successo, ma non si faccia l’errore di ritenere che sia l’unico elemeno cardine per un search engine optimizator. Questo aspetto, forse troppo blasonato,  occorre considerlo solo uno dei tanti pezzetti del puzzle dell’indicizzazione.

mercoledì 23 marzo 2011

TECNICA DEL KEYWORD SNIPING


tecniche seoOttenere dei buoni risultati nel settore del web seo e delle tecniche di posizionamento sta diventando sempre più complicato. Tante sono le tecniche e le guide free presenti su internet e tanti anche i tools a disposizione on line che permettono, anche ai profani del settore, di adottare con facilità le tecniche di base di search engine marketing.
Uno degli aspetti più curati per il posizionamento nei motori di ricerca è quello delle scelta delle keywords per l’ottimizzazione delle pagine web.
In questo post ho elaborato una guida su come stilare un elenco di parole chiave da inserire nel proprio sito internet per migliorarne il posizionamento nei motori di ricerca. Google adwords e gli altri tools segnalati danno evidentemente un ottmo aiuto. Ma tutto ciò non basta. Occorre agire un po’ d’astuzia.  Come già detto in altri post, per ottenere buoni risultati serve un aggiornamento continuo delle tecniche di search engine optimization.
Per questo motivo voglio sottolineare l’importanza di una tendenza che si sta diffondendo velocemente tra i professionisti del settore per quel che riguarda proprio la selezione delle parole chiave per l’indicizzazione di una pagina web.
Questa tecnica è chiamata “keyword sniping” e consiste nella scelta di parole chiave meno generiche, più dettaglianti e specifiche per l’ottimizzazione delle pagine web. Mi spiego meglio. Visto che ormai la concorrenza per il posizionamento è diventata molto forte, in qualsiasi settore, la tendenza è ora di puntare ad una indicizzazione per parole chiave quanto più possibile settoriali e vicine ai contenuti delle pagine che vogliamo posizionare, tenendo sempre presente che devono essere dei termini molto utilizzati dagli utenti dei motori di ricerca. 

Per capire questo concetto vale l’esempio che ho indicato in questo post per le keywords  mangime – cani. Indicizzare un sito che vende mangime per animali con la parola chiave “mangime” è molto difficile, quasi impossibile. 

C’è, difatti, troppa concorrenza. Si otterranno sicuramente migliori risultati tentando un’indicizzazione tramite keyphrases e tramite la combinazione di più keywords specifiche (es. Mangime cuccioli, Mangime cani adulti etc.). Ricordiamoci sempre di lavorare in maniera specifica ogni pagina del nostro sito internet. In questo modo potremmo ottimizzare ogni pagina per 2/3 keyphrases specifiche tramite il metodo di keywords sniping e garantirci una buona visibilità aggirando il problema della forte concorrenza.

Questo sistema è  alla base del modello di selezione delle keywords espresso nel precedente post

domenica 20 marzo 2011

I TOOLS GRATUITI PER LE PAROLE CHIAVE

In questo post ho spiegato brevemente come scegliere le parole/frasi chiave e come utilizzarle. Ho fatto anche degli accenni a dei tools che potevano essere utili per la scelta delle stesse parole/frasi chiave.
Andiamo ad approfondire quest’aspetto elencando brevemente i principali tools che possono essere utilizzati per la scelta delle parole chiave per
una giusta indicizzazione del nostro sito internet:
Google AdWords: Questo tool è il più importante per la ricerca di parole chiave. Come già accennato in questo post il consiglio è di inserire una parola o frase chiave nel campo “Parola o frase” e cliccare su “cerca” dopo aver inserito il codice di controllo.
Una volta ottenuti i risultati aggiungiamo anche la colonna del CPC medio stimato. Il CPC (Costo Per Click) è il costo sostenuto dall’inserzionista in una ipotetica campagna Adwords, ogni volta che un navigatore clicca sulla sua inserzione.
Questa voce dipende molto dalla concorrenza che una parola chiave genera.
Quindi questo vuol dire che quanto più alto è il valore CPC tanta più concorrenza c’è. In seguito a queste analisi il mio consiglio è di scegliere circa 5 frasi chiave interessanti e potenzialmente utili per la nostra indicizzazione, in base a concorrenza (quanta più bassa possibile), ricerche mensili locali (quanto più alte possibili o almeno superiori alle 45.000 unità), CPC medio (quanto pù basso possibile) .
Google Insights: Questo tool permette di analizzare 2 aspetti importanti per la scelta delle parole chiave. Andiamoli a vedere.
-Volumi e trend delle frasi chiave scelte, su un periodo anche di diversi anni. Prendiamo le nostre 5 frasi chiave e inseriamole nel campo “Termini di ricerca”. Impostiamo il filtro in modo da ottenere i risultati dei volumi e dei trend degli ultimi due anni (più che sufficienti) e del mercato dove è presente il nostro target (italia, Spagna etc) e clicchiamo su "Cerca".
I risultati ottenuti sia come media delle ricerche, sia come trend visualizzato nel grafico che appare al centro della pagina, ci danno una fotografia di come sono valutati i termini inseriti e selezionati grazie al tool AdWords. Scegliamo ora i 3 termini con il più alto valore numerico presente nel campo “Totali”, controllando che non ci siano stati, per questi tre termini, particolari andamenti che destino perplessità (una improvvisa caduta nelle ricerche, un andamento particolarmente calante etc.)
- Analisi della stagionalità.
Prendiamo i nostri 3 termini e inseriamoli nuovamente nel campo “Termini di ricerca”. Impostiamo il filtro in modo da ottenere i risultati dei volumi e dei trend degli ultimi 12 mesi. E sempre nel nostro mercato di riferimento. In questa maniera possiamo analizzare la presenza di particolari stagionalità nella ricerca delle nostre frasi chiave in Google, e valutare la convenienza o meno di questo aspetto (potremmo fare campagne promozionali nei periodi di maggiore picco delle ricerche).
Alla fine di questa applicazione avremo quindi 3 frasi chiave che posizioneremo, per quanto possibile in zone strategiche del nostro sito come indicato nel seguente post.
Google Instant: Questa è una funzione di Google attivabile e disattivabile sulla destra della casella di ricerca, nel momento in cui si accede al proprio account Google. E’ presente solo nei Browser Firefox 3 e versioni successive, Safari 5 per Mac e versioni successive, Internet Explorer 8 e Google Chrome 5 e versioni successive.
In cosa consiste? Nel momento in cui digitiamo una parola nella casella di ricerca, in automatico Google ti suggerisce delle ulteriori parole da inserire e ti indica, subito sotto la casella di ricerca, la quantità di risultati previsti per quella ricerca e i risultati relativi. Google ovviamente ti suggerisce le ricerche completando la query che hai inserito parzialmente, in base alle altre ricerche effettuate dagli utenti.
In questa maniera hai la possibilità di capire se effettivamente Google interpreta le frasi chiave da te scelte come valide e appetibili. Ti basta, infatti, inserire la prima parola della frase chiave scelta grazie ai precedenti tool seguita dalla prima lettera della seconda parola della nostra frase chiave (per esempio “alimentazione c” per la frase chiave “alimentazione cani”) per vedere se Google ti suggerisce di proseguire con la digitazione proprio della tua frase chiave (non considerate importanti le differenze tra singolari e plurali).
Nel caso non sia presente tra i suggerimenti la nostra frase chiave, è consigliabile valutare la scelta della frase chiave suggerita da Google Instant e più vicina semanticamente alla nostra, effettuando verifiche ed analisi con Google AdWords e Google Insights.
Se grazie a queste analisi risulta convincente anche sotto il profilo della concorrenza, del trend, del volume di ricerche, allora è consigliabile sostituire la nostra frase chiave con quella suggerita da Google Instant, altrimenti conviene lasciare comunque quella già scelta da noi precedentemente.
Questa ulteriore verifica occorre farla per tutte e tre le frasi chiave selezionate in seguito all’analisi effettuata con Google Insights. Se tra i suggerimenti di Google Instant non appare la vostra frase chiave e neanche una semanticamente vicina, non preoccupatevi. Considerate infatti che i suggerimenti di Google Instant sono numericamente limitati, e quindi il fatto che non compaiano frasi da noi scelte non vuol dire che siano poco efficaci. Continuate quindi a ritenerle valide e a indicizzare il sito in base a quelle.
Google - Ricerche correlate: Questo strumento è diventato negli ultimi tempi molto significativo per i search engine optimizators. Google infatti mette a disposizione la possibilità di visualizzare le query che ritiene semanticamente vicine alla nostra frase chiave. Come fare per visualizzarle?
Vi basta cliccare su “Più strumenti” come indica l’immagine e poi su “Ricerche correlate”.
Sotto la casella di ricerca vi vengono proposte una serie di query legate semanticamente alla frase chiave inserita.
Segnatevi tutte le parole evidenziate in grassetto e inseritele, per quanto possibile, nel testo della pagina da indicizzare.
Con questi strumenti e questi accorgimenti ci sono delle ottime possibilità che almeno l’elemento parole chiave sia stato gestito con cura per l’indicizzazione della propria pagina internet.

Ricordate di effettuare questa procedura per tutte le pagine internet del sito, e di scegliere per ogni pagina un determinato target e un determinato contenuto specifico a cui legare poi le frasi/parole chiave.

venerdì 18 marzo 2011

PAROLE CHIAVE E INDICIZZAZIONE SEMANTICA LATENTE

Nel precedente post sulle parole chiave ho dato le principali linee guida che risultano essere vincenti per la scelta e il posizionamento delle parole chiave all’interno di un sito internet da indicizzare. Occorre tenere sempre presente che le tecniche di search engine optimization sono in continua evoluzione, anche perché Google e gli altri motori di ricerca cambiano, si trasformano, crescono.
Per esempio la densità delle parole o frasi chiave all’interno di una pagina internet, a quanto pare, era decisamente più importante, per il posizionamento, fino a qualche anno fa.
Per densità intendiamo la presenza di parole o frasi chiave all’interno della pagina internet rispetto al contenuto testuale totale della stessa. Parlo di contenuto testuale perché i motori di ricerca non vedono le pagine internet come le vediamo noi, ma le “traducono” in testo.
Per avere un’idea di come gli spider (i programmi dei motori di ricerca che analizzano tutti i siti internet e che determinano, poi, il posizionamento degli stessi) vedono una pagina internet basta utilizzare un browser testuale qualsiasi. Il più famoso e conoscuto è il browser LYNX  (scaricabile gratuitamente da questo link), ma ce ne sono altri come per esempio il SEO-Browser (anche questo gratuito). Una volta avviato il browser testuale vi sarà sufficiente aprire un sito internet a vostra scelta per notare come qualsiasi elemento della pagina viene visto ed analizzato come elemento testuale.
Detto questo, per tornare al discorso sulla densità delle parole o frasi chiave, occorre tener presente che ora questo aspetto è semplicemente uno dei tanti che influiscono sul buon risultato del lavoro di posizionamento. Certo è che a parità di utilizzo delle altre tecniche di search engine optimization, il sito che ha una densità corretta di parole chiave risulta avvantaggiato rispetto agli altri.
Quindi stiamo attenti. Per utilizzare questo elemento con efficacia occorre tenere presente che la densità delle parole chiave deve essere intorno al 2-3 % sul contenuto testuale della pagina indicizzata. In questa maniera evitiamo il rischio di essere penalizzati dai motori di ricerca per l’eccessiva presenza di parole e frasi chiave.
Se non possiamo ripete mille volte le nostre frasi chiave, possiamo, però, utilizzare frasi e parole che siano legate concettualmente. Questo aspetto viene espresso tramite l’acronimo ISL (indicizzazione semantica latente) che identifica proprio un legame semantico tra parole, frasi e concetti appartenenti ad uno stesso argomento. In pratica se parlo di “mangime per cani” Google si aspetta che oltre a queste parole, nel testo della mia pagina ci siano anche altre parole come gatti, alimenti etc.
Come possiamo avere un aiuto per individuare concetti legati semanticamente alle nostre parole chiave? In realtà se il testo inserito nella nostra pagina è valido, ricco e specifico dovrebbe contenere già questi concetti. Ma se vogliamo avere dei suggerimenti, ci basta inserire su Google una delle nostre frase chiave. Alla fine della pagina dei risultati ottenuti abbiamo la voce “Ricerche correlate a…” e di seguito un breve elenco di parole in grassetto che rappresentano proprio le parole semanticamente legate alle nostre frasi chiave.
Questo concetto, che sembra stia acquistando una crescente importanza per Google, suona in forte sincronia con quanto espresso su Metaweb e il nuovo algoritmo di Google in questo post.

martedì 15 marzo 2011

LE PAROLE CHIAVE

Per parole chiave intendiamo i termini che vorremmo che i nostri utenti utilizzassero per trovare il nostro sito tramite i motori di ricerca e quindi anche le parole che sintetizzano, nel migliore dei modi, i contenuti del nostro stesso sito. Le due cose ovviamente devono combaciare.
Scegliere le giuste parole chiave diventa quindi fondamentale per dare una chiara identità al nostro sito internet e per permettere a Google ed altri motori di ricerca di comprendere come il nostro sito sia proprio quello che gli utenti, che digitano le nostre parole chiave, stanno cercando!
Andiamo a vedere come scegliere nel migliore dei modi le nostre parole chiave.
Per prima cosparole chiavea voglio suggerire di non usare parole per dare l’indentità al nostro sito ma brevissime frasi (due/tre parole) che potrebbero effettivamente essere usate dagli utenti per cercare informazioni sui motori di ricerca. Faccio un esempio: supponiamo di voler ricercare un sito di mangime per cani. Non scriveremo solo una parola nel motore di ricerca, ma almeno due (mangime - cani). Più che di parole chiave, sarebbe bene quindi parlare di frasi chiave!
Un altro punto molto importante riguarda il fatto che i motori di ricerca non indicizzano un intero sito internet, ma le singole pagine. Per questo, il lavoro che andremo a descrivere di seguito deve essere compiuto per ogni singola pagina del nostro sito.
Andiamo quindi a vedere i suggerimenti per la scelta delle nostre frasi chiave::
  • Scegliere delle frasi che riescano ad avvicinarsi quanto più possibile al contenuto del nostro sito. Se vendo mangime per cani mi conviene puntare su una marca specifica sulla quale ho un buon ricarico, o su una tipologia di mangimi (biologici, energetici etc) che mi distinguano da altri siti concorrenti. Questo perché c’è molta concorrenza ormai sulle parole/frasi chiave generiche e quindi occorre puntare su un bacino più ristretto di utenti, ma comunque ampio, grazie a delle specifiche sui contenuti del nostro sito.
  • Scegliere frasi chiave che siano utilizzate dagli utenti per la consultazione dei motori di ricerca. Per questo un ottimo aiuto ci può venire dal tool di Google per le keywords, con il quale riusciamo a verificare quali sono le combinazioni di parole chiave più gettonate nel motore di ricerca, partendo da una parola o da una frase specifica.
  • Scegliere frasi chiave anche in base al numero dei concorrenti che utilizzano le tue stesse frasi chiave. Anche in questo caso è possibile consultare il tool di Google già menzionato prima, per avere un quadro abbastanza chiaro sui siti concorrenti da considerare. Il mio suggerimento è di escludere assolutamente frasi chiave con concorrenza alta e se possibile con concorrenza media.
  • Non usare termini complicati o troppo specifici (per esempio troppo tecnici), ma utilizzare parole quotidiane e semplici. Questo per avvicinarsi quanto più possibile alle parole che utilizzano gli utenti nelle ricerche.
Una volta scelte le frasi chiave occorre inserirle in specifici punti del sito internet. Proviamo a identificare i più importanti:
  • Almeno una parola chiave sarebbe consigliabile inserirla nel nome del dominio internet;
  • La frase chiave più importante occorre metterla come prima frase nel titolo del sito;
  • Per ogni pagina occorre inserire il tag specifico per le parole chiave, elencando al massimo 7/8 frasi chiave, separate da una virgola.
  • Le frasi chiave dovrebbero essere inserite in maniera naturale e attrattiva nel “tag” descrizione del sito;
  • Le frasi chiave devono essere inserite in maniera naturale ed attrattiva anche nel testo inserito nella pagina che stiamo indicizzando e, quella principale magari come titolo della pagina con tag h1;
Le parole chiave principali dovrebbero essere inserite anche nei nomi delle cartelle con cui si struttura il sito internet.

venerdì 11 marzo 2011

OPEN DIRECTORY – DMOZ

Effettuare una buona registrazione, del proprio sito internet, sull’open directory DMOZ risulta essere ancora importante per un buon posizionamento nei principali motori di ricerca e in particolare in Google. Spieghiamo innanzitutto cosa è DMOZ: Dmoz è frutto di un progetto nato per organizzare tutte le informazioni presenti n internet, tramite categorie specifiche, nelle quali segnalare il proprio sito internet in modo da permettere agli utenti di arrivare ai siti desiderati percorrendo le directory e le sottodirectory in cui sono archiviati. Dmoz è un servizio gratuito sia per chi segnala il proprio sito internet, sia per chi lo utilizza per ricercare i siti archiviati e catalogati.
Detto questo, come dicevo, nonostante ci siano voci che tendano a diminuire l’importanza dell’open directory DMOZ per l’indicizzazione, pare che ancora sia considerato un elemento efficace, da parte dei motori di ricerca per comprendere l’attendibilità di un sito, in relazione ad un argomento. Per avere conferma di questo è sufficiente consultare la directory creata nel 2000 da Google. I risultati non sono altro che quelli dell’open directory DMOZ.
Probabilmente la credibilità di DMOZ per i motori di ricerca nasce dal fatto che ogni sito viene analizzato da un Editor (che è una persona umana) che si assicura che i contenuti siano appropriati alla categoria individuata, che nel sito che si sta tentando di registrare non ci siano pagine ancora in costruzione, che non ci siano errori grammaticali grossolani, che le pagine del sito siano complete anche di foto e immagini. Con queste caratteristiche, se non altro, il sito risulta curato ed appropriato e quindi un buon punto di partenza per l’indicizzazione nei motori di ricerca.
La segnalazione del proprio sito internet su DMOZ avviene individuando la directory (categoria) più appropriata ai contenuti del sito internet, seguendo poi tutte le istruzioni per la segnalazione stessa, facendo ben attenzione alle regole ed i consigli indicati. Infatti occorre sempre tenere presente che gli editor delle directory hanno la facoltà di bocciare la segnalazione e, devo dire, che non è un fatto molto raro. I tempi di attesa per la buona riuscita della segnalazione variano molto dalle directory stesse. Gli editor sono volontari (quindi non pagati) che dedicano il proprio tempo libero all’analisi dei siti ed alla loro catalogazione.
Per questo non ci sono tempi certi di risposta. Generalmente occorre attendere massimo 3/4 settimane. Se dopo questo periodo di tempo il sito internet proposto non risulta presente nella categoria scelta si potrebbe ricercare il proprio sito nel motore di ricerca di DMOZ, per essere sicuri che non sia stato posizionato in qualche altra categoria e successivamente ripetere la segnalazione facendo più attenzione alla compilazione della stessa. Prima di effettuare una nuova segnalazione è consigliabile chiedersi se i contenuti del sito internet siano effettivamente interessanti per l’argomento trattato, se sia presente qualche link non funzionante o che rimanda ad una pagina in costruzione, se nel testo ci siano errori grammaticali.
Nel caso ci sia un nuovo rifiuto si potrebbe scrivere direttamente all’ editor della categoria cercando di comprenderne la ragione.
Perché è importante riuscire ad inserire il proprio sito internet in DMOZ?
· Essendo una grande risorsa presente nel web anche essa è indicizzata e ha un alto valore d’importanza per i motori di ricerca (il pagerank di www.dmoz.org è, nello stato attuale delle cose, pari a “ 8” cioè lo stesso valore di www.google.it) . Avere un link per il nostro sito in partenza dalle sue pagine è un buon sistema per generare traffico e per “sussurrare” ai motori di ricerca che anche i contenuti del nostro sito sono di qualità.
· Gli utenti che cercano i siti internet tramite DMOZ sono una piccola percentuale, ma sono, generalmente, molto più attenti alle ricerche, ai risultati e quindi potrebbero essere definiti degli utenti di maggiore qualità rispetto alla massa che usa i motori di ricerca (e questo potrebbe essere quindi un ottimo sistema per raggiungere in maniera più efficace il nostro target)
· Essere presenti in questa risorsa permette a Google di aggiungere un elemento positivo sulla considerazione del nostro sito internet in merito al posizionamento
· E’ gratis.
Parlando delle open directory c’è da dire che ce ne sono altre, oltre al DMOZ, ma certamente di minore importanza. Il consiglio è comunque di individuare Open directory attendibili, con un buon pagerank ( spiegheremo cos’è nei prossimi articoli) ed effettuare la segnalazione del proprio sito.

mercoledì 9 marzo 2011

ANCORA SUL NOME DEL DOMINIO PER UN BUON POSIZIONAMENTO

Riassumendo quanto suggerito nel precedente post, il nome del dominio dovrebbe essere corto, facile da ricordare, con una, massimo due parole chiave relative all’argomento trattato nel sito internet e possibilmente dovrebbe cominciare con una delle prime lettere dell’alfabeto.
Un aiuto in questo senso può venirci proprio dai tools di Google. Infatti la prima cosa da fare, quando si cerca il nome ideale del dominio, è andare su https://adwords.google.it, utilizzare il tool per le parole chiave inserendo una parola chiave fondamentale (per esempio per un sito di vendita automobili è consigliabile inserire “auto”).
Poi il consiglio è di scegliere una coppia di parole combinate con un traffico globale almeno dai 30.000 in su (per esempio la coppia “vendita auto” ha, nello stato attuale delle cose un totale di 135.000 ricerche mensili globali) e verificare che il dominio corrispondente all’insieme delle due parole chiave sia disponibile.
In caso negativo individuare un’altra coppia e provare nuovamente.
Questo sistema ci permette, a parità di altri fattori, di ottenere una spinta in più nel momento in cui gli utenti dei motori di ricerca cercano esattamente le parole chiave inserite nel nome del nostro dominio.

venerdì 4 marzo 2011

NOME DEL DOMINIO PER IL POSIZIONAMENTO

nome dominio internet
Scegliere il nome del dominio internet è un passo importante per il posizionamento sui motori di ricerca. I principali consigli a riguardo sono:
1. Il nome del dominio deve essere facile da ricordare per gli utenti. Questo, a prescindere dai motori di ricerca, è un consiglio che permette ai possibili utenti, di non sbagliare la digitazione dell’indirizzo e quindi di non finire su altri domini.
2. E’ preferibile avere, all’interno del nome del dominio, almeno una parola chiave identificativa del contenuto del sito. Per esempio un sito di vendita di automobili potrebbe avere un dominio www.autorossi.it
3. La lunghezza del dominio è preferibile che non sia lungo o pieno di parole chiave. Errato sarebbe, per il precedente esempio, un dominio come il seguente: www.vendita-auto-plurimarche-lombardia.it. Alcuni motori di ricerca, come Google, potrebbero penalizzare il sito, in quanto potrebbero giudicarlo un tentativo truffaldino di posizionamento (troppa alta la densità di key words).
4. Se possibile cominciare il nome del dominio con le prime lettere dell’alfabeto. Infatti in DMOZ e tutte le directory dove possono essere inseriti nuovi siti internet, li elencano poi per ordine alfabetico. Per uscire tra i primi, generalmente i più visitati e cliccati, è preferibile avere un nome del dominio con una delle prime lettere dell’alfabeto.
Per quel che riguarda il tipo di dominio di primo livello (.com, .it. etc) abbiamo già specificato che andrebbe realizzato un sito internet con un dominio di primo livello corrispondente al Paese al cui pubblico il sito internet si rivolge (.it per l’Italia, .co.uk per l’Inghilterra etc). Nel caso non si voglia procedere in questo senso si consiglia vivamente di acquistare il dominio .com che sembra abbia una spinta in più.

mercoledì 2 marzo 2011

SCELTA DEI SERVIZI DI HOSTING PER IL POSIZIONAMENTO

Il servizio di hosting permette di “ospitare” il proprio sito internet su una parte di server in modo da renderlo accessibile a tutta la rete internet tramite un indirizzo ip.
Un buon search engine optimizator deve tenere in considerazione anche le caratteristiche dei servizi di hosting presenti sul mercato per ottenere dei risultati apprezzabili per l’indicizzazione.
Per prima cosa occorre tenere presente che l’azienda di hosting è preferibile che sia localizzata nello stesso Paese in cui avverranno le ricerche e per cui il sito internet è stato creato. Un sito rivolto ad un pubblico italiano è decisamente meglio che sia legato ad un servizio hosting italiano. Per questo è preferibile che i siti rivolti ad un pubblico internazionale siano in realtà costituiti non da un unico sito tradotto in differenti lingue e legato alla stessa azienda di hosting, ma da più siti, con domini differenti e legati a differenti servizi di hosting, ognuno localizzato nel Paese al cui pubblico il sito internet intende rivolgersi.
Proviamo ora a identificare le caratteristiche imprescindibile che rendono un servizio di hosting SEO friendly:
1. Garantire una costante presenza on line del sito. Spesso alcuni servizi di hosting, soprattutto nei momenti di maggiore traffico o affluenza dei clienti, possono presentare un down del sito internet. Inoltre, intorno a mezzanotte, molti servizi di hosting effettuano il backup del sito e questo puo’ rendere non disponibile lo stesso per la consultazione, fino a quando il processo non è terminato. E’ importante che i servizi hosting scelti limitino al minimo queste problematiche, in quanto, se i motori di ricerca rilevano un frequente down del sito internet, potrebbero bannarlo o penalizzarlo come non attendibile.
2. Possibilità di avere un IP dedicato per il proprio sito internet. Non è certo quanto possa contare questo aspetto per i motori di ricerca, ma in tanti affermano che un sito internet con IP dedicato da’ l’impressione a Google che l’azienda sia affidabile e attendibile e quindi è come se abbia una marcia in più per l’indicizzazione. Inoltre pare sia importante anche per lo scambio link tra siti internet. Se le pagine tra cui si effettua lo scambio link sono su stesso IP condiviso, per Google è un po’ come se lo scambio link avvenisse tra pagine dello stesso sito. E questo è sicuramente meno efficiente per il posizionamento.
3. Strumenti di riscrittura dell’indirizzo. Per i siti dinamici è importante che il servizio hosting abbia la possibilità di riscrivere gli indirizzi ottenuti dalle pagine di php o asp in indirizzi più “leggibili” e memorizzabili per l’utente e i motori di ricerca.
4. Ampia larghezza di banda. Quanto più ampia è la banda dedicata, tanto è più rapida l’apertura del sito internet. Questo risulta essere un elemento molto importante per il posizionamento, soprattutto per google.
Oggi sul mercato esistono differenti offerte di servizi Hosting, anche a costi molto accessibili. E’ importante scegliere il servizio più adatto alle esigenze del proprio sito internet. Se è un sito solo vetrina (no php no asp) si potrebbe magari risparmiare su alcuni fattori (banche dati per es) e puntare su altri (larghezza di banda). Anche in questo caso tutto dipende dalle proprie esigenze e dal proprio progetto.