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venerdì 18 marzo 2011

PAROLE CHIAVE E INDICIZZAZIONE SEMANTICA LATENTE

Nel precedente post sulle parole chiave ho dato le principali linee guida che risultano essere vincenti per la scelta e il posizionamento delle parole chiave all’interno di un sito internet da indicizzare. Occorre tenere sempre presente che le tecniche di search engine optimization sono in continua evoluzione, anche perché Google e gli altri motori di ricerca cambiano, si trasformano, crescono.
Per esempio la densità delle parole o frasi chiave all’interno di una pagina internet, a quanto pare, era decisamente più importante, per il posizionamento, fino a qualche anno fa.
Per densità intendiamo la presenza di parole o frasi chiave all’interno della pagina internet rispetto al contenuto testuale totale della stessa. Parlo di contenuto testuale perché i motori di ricerca non vedono le pagine internet come le vediamo noi, ma le “traducono” in testo.
Per avere un’idea di come gli spider (i programmi dei motori di ricerca che analizzano tutti i siti internet e che determinano, poi, il posizionamento degli stessi) vedono una pagina internet basta utilizzare un browser testuale qualsiasi. Il più famoso e conoscuto è il browser LYNX  (scaricabile gratuitamente da questo link), ma ce ne sono altri come per esempio il SEO-Browser (anche questo gratuito). Una volta avviato il browser testuale vi sarà sufficiente aprire un sito internet a vostra scelta per notare come qualsiasi elemento della pagina viene visto ed analizzato come elemento testuale.
Detto questo, per tornare al discorso sulla densità delle parole o frasi chiave, occorre tener presente che ora questo aspetto è semplicemente uno dei tanti che influiscono sul buon risultato del lavoro di posizionamento. Certo è che a parità di utilizzo delle altre tecniche di search engine optimization, il sito che ha una densità corretta di parole chiave risulta avvantaggiato rispetto agli altri.
Quindi stiamo attenti. Per utilizzare questo elemento con efficacia occorre tenere presente che la densità delle parole chiave deve essere intorno al 2-3 % sul contenuto testuale della pagina indicizzata. In questa maniera evitiamo il rischio di essere penalizzati dai motori di ricerca per l’eccessiva presenza di parole e frasi chiave.
Se non possiamo ripete mille volte le nostre frasi chiave, possiamo, però, utilizzare frasi e parole che siano legate concettualmente. Questo aspetto viene espresso tramite l’acronimo ISL (indicizzazione semantica latente) che identifica proprio un legame semantico tra parole, frasi e concetti appartenenti ad uno stesso argomento. In pratica se parlo di “mangime per cani” Google si aspetta che oltre a queste parole, nel testo della mia pagina ci siano anche altre parole come gatti, alimenti etc.
Come possiamo avere un aiuto per individuare concetti legati semanticamente alle nostre parole chiave? In realtà se il testo inserito nella nostra pagina è valido, ricco e specifico dovrebbe contenere già questi concetti. Ma se vogliamo avere dei suggerimenti, ci basta inserire su Google una delle nostre frase chiave. Alla fine della pagina dei risultati ottenuti abbiamo la voce “Ricerche correlate a…” e di seguito un breve elenco di parole in grassetto che rappresentano proprio le parole semanticamente legate alle nostre frasi chiave.
Questo concetto, che sembra stia acquistando una crescente importanza per Google, suona in forte sincronia con quanto espresso su Metaweb e il nuovo algoritmo di Google in questo post.

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